Turchia in Autunno 🍂

Abbiamo passando un mese in un paese che ci ha sorpreso, meravigliato, e si è rivelato genuino ed accogliente.

percorso viaggio di andata

Il Viaggio

Avevamo dei paletti nella pianificazione. Si fa presto a dire Turchia, ma come ci arrivo, senza sprecare troppo tempo e/o dissanguarsi economicamente con il traghetto Trieste/Ancona Igoumenitsa? Considerando che dovevamo stare a Roma per un impegno a fine ottobre, la soluzione più ovvia è stata fare l'andata via terra attraverso Serbia e Bulgaria, ed il ritorno attraverso la Grecia, traghettare fino a Bari, e poi raggiungere la capitale. Anche se fuori stagione bisogna dire che siamo riusciti a trovare posto per un pelo sul traghetto, perché il camping on-board è condiviso con i TIR, sempre numerosi, e fuori stagione non significa che non ci siano centinaia di turisti pensionati, specie del nord europa, che fanno rientro a casa per prepararsi per l'avvento. Non ci sono stati particolari problemi in nessuno dei due viaggi, abbiamo dormito in aree autostradali sia in Serbia che in Bulgaria, trovate tramite Park4night, che usiamo sempre, in base a dove ci trovavamo verso l'ora di cena. Rispetto ad altri viaggi sul territorio europeo, ci sono alcuni fattori che bisogna considerare:

SIM Telefonica

Controllate che tariffe applica il vostro operatore in Turchia. Non valgono le regole di roaming europeo, quindi se non coperto, invece che comprare una SIM turca, perdendo tempo a trovare un negozio che ci offra un contratto senza fregature, ho optato per una eSIM, che con 20€ garantiva 20G per 30gg, in linea con un contratto con TurkishTelekom, e con il vantaggio di non dover togliere quella che si usa normalmente. Dei diversi operatori virtuali ho scelto Saily, gestito da NordVPN, noto operatore del settore. Se volete attivarlo anche voi, hanno rilasciato un codice sconto di 3$, LUCAAD8187

HGS (Telepass)

Per utilizzare le autostrade è necessario registrare il veicolo e ritirare un adesivo con chip presso un rivenditore o un ufficio postale. Un ufficio è subito dopo la dogana turca, ma chiude alle 16.30. In alternativa ce ne sono altri nelle prime due aree di servizio che si incontrano in autostrada in direzione Istanbul. Il Telepass funziona a scalare, nonostante avessimo saputo da più fonti che 1000TL sarebbero stati sufficienti, alla fine noi abbiamo dovuto ricaricare, e pagare il ponte sui Dardanelli al casello. Se, infatti, in tutto il paese i caselli non sono presidiati, e solo automatici, da Izmir in poi, verso nord, ai caselli c'è una barriera manuale dove è possibile pagare con carta di credito. Consiglio: caricate 2000TL e state tranquilli.

Museum Pass

Permette l'accesso a circa 350 siti archeologici e musei gestiti dal Ministero della Cultura e del Turismo in Turchia. Costa 165€, ma il problema è che la validità è di soli 15 giorni, a partire dal primo ingresso. Noi non l'abbiamo fatta, perché la durata del nostro viaggi eccedeva quello della carta, ma con il senno del poi, forse avremmo potuto risparmiare circa 50€ a testa, pur lasciando fuori le ultime tappe del nostro viaggio, quelle dopo Efeso: quindi la fortezza di Pergamo ed il sito dell'antica città di Troia.


Istanbul

Oggi come in passato, la città è un crocevia di popoli e di culture diverse. Mai come altrove abbiamo visto una varietà così disparata di mezzi e di nazionalità: van, pickup, maestosi 4x4 overlander, guidati da russi, spagnoli, tedeschi, moldavi, portoghesi, sud coreani..! E come in un moderno caravanserraglio ci si scambiano esperienze, impressioni, abitudini e consigli su come affrontare le prossime mete che ognuno si è prefissato.
Per rendere giustizia alla città consiglio di dedicarvi almeno 3gg. Come nostro solito non starò a descrivervi i monumenti, o darvi cenni storici che potrete trovare in qualsiasi guida che non deve mai mancare nel bagaglio di ogni viaggiatore. Noi usiamo da anni le guide della serie Lonely Planet, che offrono un giusto compromesso tra nozioni storiche e informazioni turistiche su ristoranti, locali, o consigli in genere dedicati ai viaggiatori indipendenti.
Nello specifico, noi abbiamo suddiviso le giornate come segue:

Agia Sofia, Istanbul Basilica Cisterna, Istanbul Moschea Blu, Istanbul

1 Giorno (arrivo)

Dopo il primo impatto con il traffico caotico di Istanbul, tipo tangenziale Milano/Napoli nel loro massimo splendore, una volta trovata, e sistemati presso l'area di sosta, abbiamo dedicato la serata a Piazza Taksim ed il quartiere Beyoglu.
Ci siamo fermati all' Area di Sosta🚐 Yenikapi, a sud del corno d'oro, nei pressi del tunnel sotto al Bosforo, adiacente il campo sportivo Yenikapi. (ATTENZIONE: il tunnel permette un'altezza max. di 2,80m, quindi non va bene per la maggior parte dei camper/van).
Per girare in città i mezzi publici sono molto efficienti: è comodissima la Metro, i tram o gli autobus. Conviene comprare una tessera dei trasporti ricaricabile, che poi va vidimata ogni volta che si prende un mezzo. Si ricarica sia con contanti che con la carta di credito nei totem alle fermate della metropolitana o del tram, ed in qualche fermata dell'autobus. Sia la fermata dell'autobus (5 min) che del tram (15min) a piedi dall'area di sosta hanno un totem.

2 Giorno

Sultanhamet, con visita ad Agia Sofia ed al Museo Multimediale, alla Moschea Blu, ed alla Basilica Cisterna.

3 Giorno

Palazzo Topkapi e visita al Gran Bazar.

4 Giorno

Abbiamo speso la mattinata camminando del cuore del vecchio Quartiere Ottomano, e poi nel pomeriggio siamo passati al Bazar delle Spezie o Mercato Egiziano, terminando dopo aver attraversato a piedi il Ponte di Galata, nel vivace quartiere di Beyoglu.

Ingresso Mercato Sultanhamet Casa nel Quartiere Ottomano Vicolo quariere ottomao

Non abbiamo fatto la crociere sul Bosforo, perché pensavamo di farla l'ultimo giorno, ma il meteo è cambiato, e così siamo partiti per la Cappadocia.

Nel nostro peregrinare per la città abbiamo provato diverse soluzioni gastronomiche, senza farci tentare dai venditori ambulanti di cozze ripiene con il riso.. e neanche dalle taverne di pesce una affiancata all'altra sotto al ponte di Galata, anche se la curiosità era tanta. Siamo invece andati alla ricerca di taverne tipiche, nelle varie zone della città a seconda di dove ci trovavamo.

Zübeyir Ocakbaşı

Şehit Muhtar Mahallesi Bekar Sokak No::28, 34435 Beyoğlu
Tel. +902122933951
Sempre pieno, ma vi troveranno un posto con un po di pazienza. Specializzato in carne alla griglia, che viene cucinata in mezzo alla sala al primo piano.

Otantik Anadolu Yemekleri

Hüseyinağa, İstiklal Cd. No: 80/A, 34435 Beyoğlu
Tel. +902122938451
Ristornate che propone cucina analcolica, ottima occasione per familiarizzare con i piatti che troverete nei prossimi dieci giorni. Provate il Gozleme, una sorta di piadina farcita, stesa al momento. I condimenti più tradizionali sono verdure e formaggio, oppure patate e formaggio. Per onorare la tradizione, gustatela accompagnando il pasto con l'Ayran, una sorta di yogurt allungato con acqua e sale.

Tarihi Sultanahmet Köftecisi Selim Usta

Alemdar, Divan Yolu Cd. No:12, 34110 Fatih
Tel. +902125136468
Sfama locals e quei pochi turisti che lo frequentano dal 1920. Le sue specialità sono le polpette alla griglia, izgara kofte e l'insalata di fagioli, ottima soluzione per un pasto mentre siete a visitare la spianata delle mosche a Sultanhamet.

Fatih Damak Pide

İskenderpaşa, Haydar Bey Cd. No:7, 34091 Fatih
Tel. +902125215057
Frequentato sopratutto la sera, è una delle famose Pideci della città. Specializzato in Pide, una sorta di pizza con i bordi rigirati ai lati, quasi come in mezzo calzone, si trova vicino all'acquedotto di Valente, e rimane a portata di mano se si gironzola dalle parti del vecchio quartiere Ottomano o del Bazar delle Donne.

Salt Lake Panorama

Nota:

Il lago salato di Tuz Golu, in Anatolia, è la sosta perfetta per chi si sposta verso la Cappadocia. Ad una distanza ideale per godersi uno spettacolare tramonto arrivando nel tardo pomeriggio, tempo permettendo, ed una visita il mattino seguente, prima che arrivino le orde di turisti. Camminare a piedi nudi sui cristalli di sale nell'acqua alta pochi centimetri è un'esperienza che non dimenticherete.


Baloons in the Morning, Cappadocia

Cappadocia

Si fa presto a dire Cappadocia, ma lo spettacolo delle mongolfiere che illuminano la vallata quà e là, come tante piccole lucciole, al fresco chiarore del mattino è uno spettacolo da togliere il fiato. Il fiato vi mancherà anche percorrendo a piedi la valle di Zelve, e successivamente camminando tra i Camini delle Fate nella valle di Pasabagi. Goreme è invece una cittadina caotica, che contiene a mala pena le migliaia di turisti che si rinnovano continuamente, in quasi tutti i periodi dell'anno, ma che conserva ancora qualche localino caratteristico che vale la pena provare. Non importa in quale ordine visiterete la zona, in realtà ci sono più di un percorso caratteristico oltre a quelli da noi visitati, ma mettete in conto di passarci almeno 3-4gg. Usando sempre Goreme come base, noi abbiamo sostato sia in uno Spiazzo 🅿️ defilato sotto ai Camini, nella parte Est della Città, ed il giorno dopo poco più in alto, in un Parcheggio 🅿️ Panoramico, dal quale vedere poi le mongolfiere la mattina presto. Sveglia alle 5.30, caffè, e via sul costone che domina la valle ascoltando il rumore delle ventole che gonfiano i palloni, che di li a poco cominceranno ad illuminarsi man mano che accendono i bruciatori. Per una volta si può fare.

Museo a cielo aperto di Zelve & Valle di Pasabagi

Possono essere considerate insieme, anche se molto diverse tra loro, perché sono una vicina all'altra, e comprese nello stesso biglietto. A Zelve un facile percorso vi condurrà attraverso 3 valli parallele in un circuito che una volta era ad anello, ma adesso, a causa della continua erosione ed alcune frane, è stato modificato. La prima impressione è che se dedicassero la stessa alacrità e le stesse risorse finanziarie che impiegano per rifare l'ingresso e la shopping area, nel a curare e mantenere intatte le strutture lasciate alla mercé delle intemperie, tutto il sito ne guadagnerebbe in bellezza e fruibilità. Ma questo è un discorso più generale, che riguarda molti dei siti archeologici visitati.
Non scoraggiatevi, e prendetevi il tempo di passeggiare tra le suggestive abitazioni e chiese rupestri, tra aspre pareti rocciose e pennacchi, immaginando che la zona è stata comunque abitata fino agli anni '50 del secolo scorso.

Nella Valle di Pasabagi, a poca distanza da Zelve, ci sono invece i cosiddetti "Camini delle Fate" tra i più famosi della Cappadocia. Anche in questo caso un percorso segnato permette di girare e visitare tutto il sito in autonomia.

Particolare Zelve Open Air Museum Goreme Open Air Museum Sosta Camper Goreme

Museo a cielo aperto di Goreme

Tappa irrinunciabile di un viaggio in Cappadocia, racchiude lungo il percorso la visita a chiese, cappelle, e resti di un monastero scavati nella roccia. A circa 1Km dalla città, per chi non se la sente di fare il percorso a piedi, può essere raggiunto con il mezzo, che parcheggerete nello spiazzo sterrato a sinistra dell'ingresso. Da non perdere è la visita a fine percorso della Chiesa Oscura, per il cui ingresso bisogna integrare il biglietto con un piccolo supplemento, ma che vale assolutamente la pene di visitare. Al suo interno una serie di affreschi ben conservati e del cui restauro, al momento della nostra visita, si stava occupando una equipe dell'Università di Camerino.

Anche se passeggiando per Goreme si potrebbe avere l'impressione di essere capitati in una sorta di Rimini asiatica, non bisogna farsi scoraggiare, perché c'è sempre la possibilità di trovare qualche localino che mantiene, nonostante tutto, la sua genuinitò, e dove assaggiare un piatto tipico.

Nazar Borek

Aydınlı - Orta, Karamızrak Sk., 50180 Göreme
Tel. +903842712201
Piccolo ristorante a gestione familiare, troverete una cucina casalinga con vista sulla cittadina. Leggermente fuori mano rispetto al centro, ma vicino al Punto Sosta che vi abbiamo citato in apertura.

Dibek

Belediye Cad. Hakkı Paşa Meydanı, Cami Sk. No:1, 50180 Göreme
Tel. +903842712209
Locale curato e molto frequentato, si mangia sdraiati su cuscini alla maniera orientale. Il piatto tipico più gettonato è il Testi Kebapi, uno stufato di manzo e verdure cotto in un'anfora di terracotta. In teoria andrebbe prenotato, ma chiedete, e forse ce ne saranno disponibili. Chiudete il pasto con il liquore alle amarene, prodotto in casa.

Uchisar Panorama

Uchisar

Con il suo castello arroccato in cima al cocuzzolo, seppur panoramico e scenografico, ci è piaciuta meno. Salendo lentamente dal Parcheggio 🅿️ sul lato meno turistico, si ha la possibilità di rendersi conto come in realtà sia un eterno cantiere, aleggia nell'aria un senso di artefatto, dove si costruiscono nuove strutture fake-antiche accanto ad altre diroccate ed in stato di abbandono. Arrivati nei pressi del Castello, si trovano una miriade di negoziati di souvenir come all'ingresso di ogni attrattiva turistica visitata nella zona. Se volete dare un senso alla vostra visita, Castello a parte, rifocillatevi per pranzo da:

Uchisar Kadineli Restaurant

Yukarı Mahalle, Fatih Cd., 50240 Uçhisar
Tel. +903842192010
Gestito da una cooperativa femminile, propone piatti tipici in un contesto curato, ma dai prezzi popolari. Una perla nel panorama turistico del paese.

Città Sotterranea di Kaymakli

Due sono le città sotterranee della zona. Kaymakli e Derinkuyu. Dicono che più o meno si equivalgono, e noi abbiamo scelto la prima incontrata per strada, stante una deviazione senza percorso alternativo che abbiamo trovato venendo da Goreme. Si visitano 4 livelli aperti al pubblico, su 8 totali, anche se in realtà non ce ne si rende conto perché non ci sono vere e proprie scale, e molte volte si transita su rampe all'interno dei cunicoli, piuttosto che su scalini. I livelli sono poi irregolari, fattore che confonde ancora di più. ideale sarebbe visitarla con un tour guidato. All'ingresso verrete "agganciati" sicuramente da una guida che vi offrirà i suoi servigi, ma a meno di non essere un certo numero, o di fare gruppo con qualche altro turista indipendente, il prezzo non vale la candela.

Monastero di Selime

Le rovine occupano una spettacolare struttura rupestre che anticamente ospitava un monastero. Oggi rimangono accessibili un paio di chiese, la cucina, vari ambienti e le stalle ricavate nella roccia, a giudicare dall'odore e dal fieno sparso qua e là, in parte ancora in uso. Se avete poco tempo, è bene limitare la visita a questo sito. Altrimenti bisogna raggiungere il Centro visitatori della:

Panorama from the Cathedral

Valle di Ihlara

Chiamata ancora in qualche guida con il suo vecchio nome, Peristrema, era il luogo prediletto dai monaci per ritirarsi in meditazione e vita ascetica. Oggi offre la possibilità di deliziose passeggiate, a meno di percorrerla in una assolata giornata estiva, lungo il fiume Malendiz. La prima parte, anche la più frequenta dai turisti, e dove si concentrano la maggior parte delle chiese rupestri, è il tratto che va dal centro visitatori a Belisirma. Il tratto, invece, più bucolico e suggestivo dal punto di vista naturalistico è quello da Belisirma a Selime. L'ideale sarebbe prendere un Dolmus da Selime fino al villaggio di Ihlara e fare il percorso a ritroso a piedi. Considerate, però, almeno mezza giornata abbondante, con pranzo al sacco, acqua etc. Un trekking vero e proprio, insomma.

Nota:

I Dolmus sono un mezzo di trasporto privato che coprono tratte ben definite ad orari prestabiliti. Tipicamente dei furgoni bianchi variamente decorati, si fermano in punti fissi ed effettuano il servizio per poche Lire Turche. Noi li abbiamo usati in un paio di occasioni, e ci siamo sempre trovati bene.


Anatolia Centrale

Il tratto di strada che si percorre per raggiungere Konya è un tratto dell'antica Via della Seta, e ci viene ricordato da una serie di Caravanserragli risalenti al periodo Serciuchide per tutto il tragitto. Stiamo attraversando un territorio permeato di storia, che ha visto susseguirsi civiltà millenarie di cui rimangono ben poche vestigia, e si immaginano a malapena guidando per questa pianura simile ad una steppa.

Entrata Caravanserraglio interno del caravanserraglio Mosche dei Caravanserraglio

Sultanhani

la cittadina è prosperata intorno al più grande e meglio conservato Caravanserraglio esistente in Anatolia. Risalente al 1200, è diviso in area estiva ed invernale, ed era usato come area di sosta dalle carovane che percorrevano la via della Seta. Οffiva vitto e alloggio gratuito, ed era un'occasione di scambio interculturale, e di commercio. Per visitarlo, nei pressi si trovano varie possibilità di parcheggio.

Konya

Nel bel mezzo della steppa anatolica, Konya è una città tradizionalista, e forse la più conservatrice di quelle incontrate nel nostro viaggio. Sia uomini che donne indossando abiti lunghi, e camicie a maniche lunghe anche nelle giornate più torride. Dotata di una comoda Area di Sosta 🚐, si raggiunge facilmente il centro in autobus, che permette di non muoversi nel caos del traffico locale, e di passare attraverso i quartieri popolari per immergersi nella cultura anatolica.
La meta principale non può non essere che il Museo di Mevlana 🕌, il motivo principale che richiama tutti i visitatori in città. Un tempo sede della comunità dei dervisci rotanti, è uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti della Turchia. Il consiglio è quello di evitare i fine settimana, e di iniziare la visita al mattino presto.
Merita assistere almeno una volta nel vostro soggiorno in Turchia alla famosa Danza dei Dervisci Rotanti, la danza rituale effettuata per l'unione mistica con Dio attraverso un movimento rotatorio. a Konya ci sono due possibilità:

Centro Culturale Mevlana

Viene effettuata tutti i giovedì e sabato sera durante tutto l'anno, alle 19. Generalmente non serve prenotare, i biglietti si possono acquistare 30' della cerimonia.

Museo di Mevlana

Qui la cerimonia viene svolta solo d'estate, presso il Giardino delle Rose, il giovedì sera.

Museo Mevlana Ingresso Museo Mevlana Museo Mevlana, interno

Nota:

Se dovreste capitare a Konya nei giorni sbagliati, non preoccupatevi, la cerimonia dei dervisci rotanti si può trovare anche in altre zone della Turchia.
La prima alternativa è durante il vostro soggiorno ad Istanbul, presso la Casa Museo Galata Mevlevi, generalmente la domenica alle 17, altrimenti presso il Centro Culturale Hadjapasha, generalmente alle 19, da confermare la cadenza settimanale a seconda della stagione.
La seconda possibilità è durante il vostro soggiorno in Cappadocia. Poco distante da Goreme, nel Caravanserraglio di Saruhan, viene organizzata una cerimonia ogni giorno. Orario fisso alle 18, in caso di richiesta ne viene svolta un'altra alle 21.30. In questo caso l'ambientazione nell'edificio storico del XIII Sec. rendono la rappresentazione particolarmente suggestiva.


La Costa Mediterranea

Lasciando Konya si abbandona dopo pochi km anche la tranquilla steppa che ha accompagnato il nostro sguardo ed il nostro peregrinare negli ultimi giorni, per lasciare spazio alle montagne della catena del Tauro. Il paesaggio cambia drasticamente, diventando decisamente alpino, con rocce brulle intervallate a rigogliose foreste di pini ed abeti. Una certa abitudine a non scavare tunnel testerà le qualità ascensionali del vostro mezzo, così come dell'impianto frenante, prima di arrivare in prossimità della costa. Lungo la strada sono frequenti i chioschi, che orami abbiamo imparato a conoscere, che vendono Tè, preparato su di un braciere, in caratteristici bollitori di rame finemente decorati. Di sovente si accompagnano alla vendita di frutta e verdura e/o di Miele, che consigliamo acquistare per l'ottima qualità - ricordatevi di contrattare sul prezzo, a partire almeno dalla metà di quanto vi verrà chiesto.
Meta finale sarà il Teatro Romano di Aspendos 🏟️, che però mal si raggiunge in giornata, e quindi conviene fermarsi lungo la costa a seconda di dove arriverete all'imbrunire. Per noi è capitato a pennello il Parcheggio 🅿️ di Bogazent, sul mare e asservito da un blocco servizi.

Aspendos

Sede delle rovine di uno dei teatri romani meglio conservati nell'area del mediterraneo, non offre molto altro al visitatore, posizionato in una zona che ha vissuto tempi migliori, dove il boom economico e turistico ha lasciato il segno con decine di strutture chiuse ed in stato di abbandono. Il Teatro fa parte della zona archeologica dell'antica Aspendos, che offre la possibilità di visitare anche il resto degli scavi, estesi per una vasta area, ma per i quali, se volete immaginarne le antiche vestigia, è necessaria un po' di immaginazione. Nonostante la considerazione di cui gode, a nostro avviso non regge il confronto con il Teatro di Hierapolis, che incontreremo più avanti nel nostro viaggio: a voi la scelta.

Theatre of Aspendos

Antica Città di Olympos

La piccola Baia di Chirali, contornata da una splendida spiaggia sabbiosa dove nidificano le tartarughe marine, offre un tranquillo approdo per visitare due peculiarità della zona. Le rovine dell'antico insediamento da un lato, ed i fuochi fatui sulle pendici del Monte omonimo, dall'altro, letteralmente. Posizionati, infatti, diametralmente ai lati opposti dell'insenatura, si prestano ad essere esplorati in giornata, calcolando bene i tempi per raggiungere i fuochi appena dopo il calar della sera. Un comodo Parcheggio 🅿️ fronte mare vi permetterà di lasciare il mezzo sulla spiaggia, a patto di non oltrepassare la cancellata che delimita lo spazio riservato alle gite in barca ed al personale di servizio, per poi raggiungere il sito con una passeggiata di un paio di Km. Considerate, però, che una volta arrivati al centro visitatori, per raggiungere la zona dei fuochi fatui dovrete percorrere un sentiero di 1Km, a tratti dissestato, che tra turisti in ciabatte ed altri non proprio agili, vi impiegherà per una buona mezz'ora. Consigliate almeno scarpe da trekking 🥾 e torcia frontale 🔦. In alternativa potete sempre raggiungere con il mezzo il Parcheggio del centro visitatori, dove però non è possibile pernottare.



Demre

Storicamente conosciuta con il nome licio di Myra, la città ha origine antichissime, che risalgono ancor prima della conquista romana, ed alla crescente importanza ne mondo antico tanto da farla diventare sede vescovile nel IV Sec., e dove visse San Nicola, appunto. La figura divenuta patrono della città di Bari, e che ha ispirato la figura di Babbo Natale nelle culture nordiche, che venerano il Santo tanto quanto i nostri concittadini pugliesi. Ce ne si rende conto dal numero dei pellegrini che costantemente visitano la Chiesa di San Nicola 🔔, e pregano sul sarcofago dove il Santo era stato inizialmente sepolto, prima di essere trafugato intorno all'anno mille, così narra la leggenda, nell'attuale città nel sud Italia. Demre ospita anche il Sito di Tombe Rupestri Licie🪦 meglio conservate di tutta la Licia, situate a circa 1 Km dal centro cittadino.

Chiesa San Nicola, interno Sarcofago, Chiesa di San Nicola Tombe Licie, Necropoli Myra

Per una sosta strategica nei pressi di Demre abbiamo sfruttato il piccolo Camping Andriake ⛺️nei pressi del piccolo porto di Cayagzi, a sud ovest della città. Il campeggio torna anche utile se vi vuole effettuare una gita in barca alla città sommersa dell'isola di Kekova. Anche in questo caso verrete "agganciati" da Capitani di barche che vi offriranno escursioni personalizzate, ad un prezzo che si aggira sulle 4/5000 TL. In bassa stagione, se non siete un equipaggio di almeno 4 persone non è molto conveniente. Molto più economico rivolgersi, tramite il campeggio, alla cooperativa di tour operator alla fine del porto, ed associarsi ad una visita con altre persone, perché le escursioni vengono effettuate solo se c'è richiesta.

Isola di Kekova

Anche in basa stagione, la gita in barca generalmente prevede un pranzo/aperitivo a bordo ed una nuotata nelle acque cristalline in qualche baia durante il percorso. Non sempre le barche attraccano a Kalekoy, per vedere da vicino le Tombe Licie semi-sommerse, dal grande impatto scenografico, o quelle sparse più in alto sul promontorio. Ecco perché, continuando il vostro giro, potreste prendere in considerazione la possibilità di visitarle arrivandoci con il camper. La strada asfaltata arriva fino ad Ucagiz, dopodiché una carrareccia di 2 Km, vi porta alle spalle del villaggio, su una piccola baia, con un paio di Parcheggi 🅿️ da poter utilizzare. Da li potrete esplorare la zona senza problemi.

Città Sommersa, Kekova Tomba Licia Tomba Licia Sommersa

Spiaggia e Rovine di Patara

Considerata una delle spiagge più lunghe della Turchia, Patara è isolata, scomoda da raggiungere, e proprio per questo ha attirato la nostra curiosità. Si sviluppa per circa 8 Km a partire dalle rovine dell'antica Capitale della Lega Licia, Patara appunto, dalla quale prende il nome. CI sono due modi per accedere alla spiaggia. Visitare il sito archeologico, e poi arrivare in spiaggia, dove troverete anche Bar e ristorante, oppure proseguire ancora verso Nord una volta raggiunto il villaggio di Gelemis, attraverso una strada che poi diventa sterrata, in mezzo ad una pineta, dove potrete Parcheggiare 🅿️ il mezzo. VI troverete alle spalle delle dune, con una vista fantastica, e una volta raggiunta la spiaggia, sarà quasi tutta per voi. La maggior parte dei turisti, infatti, almeno in bassa stagione, si limita ad un paio di selfie dalla cima della duna, e non si avventura fino al mare. Il parcheggio diventa molto frequentato solo al tramonto, e considerate che l'accesso è vietato dalle 20 alle 8 del mattino.

Gola di Saklikent

Spettacolare capolavoro della natura, la gola nella sua interezza di sviluppa per 18 Km, con pareti alte fino a 200m. Non è possibile percorrerla tutta, a meno di rivolgersi a tour operator specializzati in Canyoning. Potrete, però, percorrerne un paio di Km, a patto di voler sfidare l'acqua gelida, anche in estate, ed essere attrezzati con calzature adatte. Il primo tratto dopo la biglietteria si sviluppa su passerelle di legno, fino a raggiunge una zona di ristoro, con bar e tavolini. Da qui in avanti dovrete attraversare il fiume, e procedere sul lato opposto del greto del torrente. Meta che è diventata negli anni molto popolare, ha visto lo sviluppo di numerosi ristoranti nei quali è possibile pranzare sul pelo dell'acqua, e di tutta una serie di bancarelle che vendono di tutto, dal miele alla verdura, ed alle scarpe di plastica, in qualche caso cedute anche in affitto. Un comodo Parcheggio 🅿️ all'inizio della zona commerciale permette una sosta tranquilla.

Saklikent Gorge

Oludeniz

Gettoniatissima meta turistica, è la chiara dimostrazione di come il turismo massivo, mal gestito, possa rovinare irrimediabilmente del luoghi incantevoli. Nonostante la famosa laguna si ora all'interno di una riserva naturale, questo non è bastato ad evitare l'accumulo di plastica ai margini del parcheggio, ma solo a rendere l'ingresso a pagamento, e a far lievitare il prezzo di lettini ed ombrellone dei vari Beach Bar in maniera esorbitante, assolutamente fuori mercato, anche solo per qualche ora. La sua bellezza rimane comunque innegabile, e si presta ad un pomeriggio di relax in spiaggia, a patto di essere attrezzati con ombrellone e scegliere un tratto di spiaggia pubblica. Potrete lasciare il mezzo in un Parcheggio 🅿️ defilato, poco distante.

La Costa Egea

Oramai siamo entrati nella regione più turistica, frequentata a seconda della zona da turisti del nord Europa, od inglesi, molti dei quali hanno una seconda casa in loco, tant'è che camminando nei vari paesini sul mare, troviamo nei negozi i prezzi esposti direttamente in Euro o Sterline. Ma tralasciando le mete più famose e gettonate, come Bodrum, ad esempio, si possono ancora trovare piccoli angoli di paradiso dove rilassarsi lontano dalla confusione.
Ma c'è un'altra tappa che ci aspetta prima, per la quale dovremmo fare una piccola deviazione nell'entroterra anatolico, ed anche in questo caso, non proprio avulsa dal turismo organizzato.

Pamukkale

Le piscine bianche, con l'acqua turchese che sgorga da una terrazza all'altra sono una delle fotografie più conosciute non solo della Turchia ma del mondo, ma come abbiamo scoperto, anche uno dei fake più clamorosi. Quello che era uno dei paesaggi più spettacolari del paese, da quando è stato proclamato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1988, ha subito modifiche sostanziali. Ora non è più possibile immergersi liberamente nelle vasche che per la maggior parte sono svuotate, fatto salvo per quelle 4/5 che si trovano lungo il percorso di visita, ed anche in bassa stagione, sono prese d'assalto da orde di turisti. Molto meglio dedicarsi al sito archeologico della città ellenica di Hierapolis, le cui rovine sono distribuite lungo un percorso di circa due chilometri, e tra i molti punti che si possono visitare, forse il più importante è il teatro, il cui pulpito incredibilmente ben conservato ci ha colpito di più di quello di Aspendos. Questo si che vale il viaggio.



Per la sosta del mezzo c'è un comodo, spartano, Campeggio Willys 🏕️, proprio difronte all'ingresso centrale del parco archeologico, che comprende sia le rovine dell'antica città di Hierapolis, che le famose vasche termali. Per una visita ottimale di entrambi consigliamo di prendere un Dolmus in centro paese, alla fermata in fondo ad Ataturk Caddesi. Dovrete prendere quello della linea Denizli-Pamukkale, che prosegue poi fino a Karahayit, chiedendo all'autista di farvi scendere a Kuzey Kapisi: facile ed economico. Una volta raggiunto l'ingresso settentrionale, avrete tutto il tempo per visitare le rovine e, alla fine, scendere lungo le vasche di travertino.

Efeso

Tornati sulla costa, ci accingiamo a visitare un altro sito inserito nei patrimoni dell'UNESCO. Stiamo parlando delle rovine dell'antica Efeso, un sito greco-romano tra i più importanti del mediterraneo. Anche in questo caso bisognerà fare i conti con turisti impacchettati e sballottati lungo tutto il percorso di visita, per cui consigliamo di arrivare la mattina presto, e di armarsi di pazienza. Il sito è grande, ma anche qui la trascuratezza la fa da padrone. Si notano reperti ammassati alla ben e meglio, in qualche caso con le scritte in greco antico al contrario, e un senso generale di trascuratezza aleggia nell'aria. Quando poi si arriva nei pressi della facciata dell'antica biblioteca di Celso, che dovrebbe essere uno dei punti di maggior interesse, lo si trova parzialmente coperto da impalcature, e con l'impossibilità di avvicinarsi, perché transennato.
Quasi tutti usano il parcheggio principale, ma con il senno di poi, forse è meglio usare quello all'Ingresso Nord 🅿️, meno frequentato. Non è possibile fermarsi la notte, meglio scegliere un posto lungo il mare, dal quale godersi uno splendido tramonto. Noi abbiamo pernottato nella vicina Pamucak Beach 🚐, un posto molto in voga tra i locals, direttamente sulla spiaggia.

Strada verso il Porto, Efeso Frontale Biblioteca di Celso, Efeso VIale Lastricato, Efeso

Nota:

Ci vogliono almeno un paio d'ore per visitare il sito in tranquillità, consigliamo di proteggersi dal sole cocente anche in bassa stagione con un cappellino, e portarsi abbondante acqua, perché non c'è possibilità di approvvigionamento all'interno, così come non ci sono servizi igienici se non all'ingresso.

Casa della Vergine Maria

A poca distanza dal sito archeologico, esiste un sito dalla grande importanza religiosa, sia per i cattolici che per i musulmani. Stiamo parlando della casa dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria passò gli ultimi anni della sua vita, dopo essere arrivata assieme a San Giovanni. Sulle fondamenta oggi sorge una piccola cappella, visitata da pellegrini e turisti da tutto il mondo.

Penisola di Dilek

Rimane solo una cosa da fare prima di puntare decisamente verso nord, visitare un parco nazionale che offre panorami mozzafiato, acque cristalline nelle quali fare il bagno, e contornate da una pineta dove daini e cinghiali vagano liberamente. L'ingresso è a pagamento, anche tramite HGS, ed è possibile accedervi indicativamente dell'alba al tramonto. La strada panoramica percorre la parte settentrionale della penisola, prima di arrivare ad una zona militare oltre la quale non è possibile andare. Si incontrano in successione una serie di quatto calette, attrezzate con un bar/ristoro, ed alcuni ombrelloni. Più ci si allontana dall'ingresso, e meno affollamento troverete. Noi, ovviamente, abbiamo scelto di fermarci nell'ultima, Karasu Koyu 🚐, passando l'ultima giornata di mare in completo relax.

Spiaggia della Penisola di Dilek Pergamo, Acropolis Tempio di Traiano, Pergamo

Pergamo

Arroccato sulla cima di una collina, il sito dell'antica città di Pergamo è uno degli ultimi che visitiamo in questo nostro viaggio in Turchia. Raggiungibile, oltre che a piedi, anche con una teleferica che sembra uscita da un impianto delle Dolomiti, è un sito classico ricco di storia e di quiete. Una volta raggiunta l'acropoli, che domina dall'alto tutta la pianura circostante, dei flebili segnali blu vi condurranno lungo il percorso di visita che tocca tutte le strutture principali.

Nota:

Lo sapevate.. che il termine pergamena deriva proprio dalla città di Pergamo dove non si usava il papiro, ma pelle di pecora, capra o vitello al posto del materiale vegetale, per conservare i manoscritti che popolavano una biblioteca seconda solo a quella di Alessandria d'Egitto.


Basilica Rossa

Nei pressi della stazione a valle della cabinovia per l'acropoli, un ampio Parcheggio 🅿️ sterrato permette di lasciare il mezzo in sicurezza per visitare brevemente i resti di una basilica risalente al II Sec. Di epoca romana, ma costruita su un precedente tempio egizio, viene descritta da San Giovanni Apostolo come una delle Sette Chiese dell'Apocalisse. Il complesso, costruito interamente in mattoni rossi, impressiona ancor oggi per la maestosità e la grandezza, anche se ben poco rimane dello splendore di un tempo.

Ancient Basilica

Anche se la tranquilla cittadina invita ad una passeggiata serale per il centro, la nostra necessità di fare un bucato ci ha fatto optare per una sosta presso il locale Camping Bergama ⛺️.

Troia

Oramai la nostra vacanza è giunta al termine, e non rimane che una tappa prima di intraprendere il viaggio di rientro verso casa. La città natale di Enea, che ha dato vita quello che oggi difiniremo la saga storica descritta nell'Eneide, merita sicuramente una visita. Il sito archeologico è suddiviso in due parti distinte, poco distanti una dall'altra: il Museo, che conviene visitare per primo, e che raccoglie tutta una serie di reperti trovati durante gli scavi, e che descrive dettagliatamente tutta la successione storica dei vari insediamenti che si sono succeduti nei secoli, ed il sito archeologico vero e proprio. Proprio quest'ultimo dà l'idea di come possa essere stato complesso lo scavo, su una vasta area che non è stata ancora riportata alla luce completamente.

Museo di Troia, Tomba Scavi di Troia Scavi di Troia, Particolare

Per la sosta, anche in presenza di un ristorante presso il quale è possibile pernottare, con servizi, peraltro chiuso vista la bassa stagione, abbiamo optato per un tranquillo Parcheggio 🅿️ vicino al cimitero, ai margini dell'abitato, ad una distanza accettabile da fare a piedi sia per il Museo che per la zona archeologica.

Questa è l'ultima tappa del nostro viaggio, che proseguirà da qui in poi speditamente attraverso la Grecia, e poi il sud Italia, prima fino a Roma, per contunuare poi attraverso la Tuscia, su fino a casa.

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