Nordkapp - Capo Nord in Camper
Il miglior modo per aprire la mente è viaggiare
Raccontare un viaggio così lungo, che attraversa regioni, climi e regioni geografiche disparate tra loro è un viaggio introspettivo, nella moltitudine degli aspetti che caratterizzano la nostra vita.
The Long Way North
Il sole di mezzanotte è un fenomeno che si manifesta al disopra del Circolo Polare Artico, in tempi ben definiti, ed è tanto più marcato tanto più di viaggia verso nord. Al cosiddetto Capo Nord, o Nordkapp per i Norvegesi, dura in genere fino al 29 luglio. Ecco perché se non si parte al massimo ai primi di luglio, conviene fare il viaggio di andata diretti a Nord attraversando Svezia e Finlandia, per poi scendere pian piano lungo le coste della Norvegia, in una sorta di giro antiorario. In alternativa si potrebbe anche passare per le Repubbliche Baltiche, pianificando soste a Varsavia, Kaunas, Riga e Tallin. Il percorso è a grandi linee equivalente, ma comporta un paio di soste in più. Passando per la Svezia, invece, ci si può fermare un giorno a visitare Stoccolma, considerando che Copenhagen potrebbe essere una meta in un ipotetico viaggio in Danimarca. Questa seconda opzione è quello che ci ha ispirato di più.Avendo già percorso la famigerata A6, che taglia tutta la Germania da Nord a Sud, con leggendari lavori di manutenzione nei mesi estivi da far invidia alla Salerno - Reggio Calabria, ci siamo fatti prendere dalla curiosità di percorrere la A9, che passa leggermente più a Est, nei pressi di Berlino. Anche questa scelta però non è esente da lavori. Si arriverà poi a traghettare a Rostock (2h di traversata, partenze ogni 2h e mezza).
Per chi invece preferisce comunque al A6, conviene traghettare a Puttgarden (45’ di traversata, partenze ogni mezz’ora).
In entrambi i casi, se si ha intenzione di percorrere il Ponte di Øresund, piuttosto che prendere un altro traghetto a Helsingør, conviene fare il biglietto combinato online.
Nel viaggio di avvicinamento, le tappe vanno commisurate alle proprie preferenze ed alla situazione che si incontra. Noi avremmo voluto fermarci a Bamberga, per poi cenare nella Birreria Schlenkerla - La storica birreria della birra affumicatache, ma non ci siamo trovati con i tempi.
Ci siamo invece fermati nei pressi di Hilpolstein, in un area sosta proprio sul Danubio.
Appena entrati in Svezia, sulla E4 nei pressi dell'uscita per l'abitato di Hamneda si trova una caratteristica Rokeri, un affumicatura di pesce. Attratti da un cartello modello Route 66 che preannunciava qualcosa di molto assonante le Røgeri danesi, ecco che il viaggio prende una piega inaspettata, creando i presupposti per una pausa pranzo nel bel mezzo della foresta svedese, con tavolini all'aperto circondati da un sentore di pino e mughetto silvestre, oltre che qualche lieve sentore di faggio usato per l'affumicatura del pescato.
Bolmen Fisk
34013 Hamneda (SWE) Tel: +46 (0) 372-501 80 Mail: bolmenfisk@live.seOPENING HOURS: Monday - Saturday: 10-17; Sunday: 10-16
Fermarsi a Stoccolma almeno un giorno è doveroso, per recuperare le energie dopo i primi 2000 Km. Una visita alla città dovrebbe includere almeno una passeggiata nelle viuzze medioevali del quartiere Gamla Stan, ed una visita al Vasa Museum, dove fa bella mostra di se un galeone originale del 1600, recuperato a metà del ventesimo secolo dopo un riposo di 333 anni nei fondali fangosi antistanti il tratto di costa dove all’epoca si trovano i cantieri navali della città.
Romantica e curioso il primo, con mille viuzze ed angoli da scoprire; affascinante e maestoso il secondo, che risveglierà il fanciullo vestito da pirata che è in voi. I ricordi si susseguono nostalgici per me che avevo già visitato il vascello da bambino, quando ancora veniva tenuto umido da un irrorazione continua di acqua, costringendo il visitatore a camminare tra i ponti con un impermeabile immaginando di essere nel mezzo di una tempesta nel mar dei caraibi.
Il centro si raggiunge facilmente dal Campeggio Bredang tramite la Linea Rossa della metropolitana che parte ogni 10 min circa dalla stazione Baugarteb, la quale dista un quarto d’ora scarso di camminata. Ci sarebbero altre soluzioni di sosta più vicine al centro, ma non ne valevano la pena vista l'organizzazione ed il costo equivalente.
Da Stoccolma ci vogliono poi due giorni di viaggio per arrivare a Rovaniemi, Napapiri in lingua Sami, ed attraversare il Circolo Polare Artico ed il Villaggio di Babbo Natale. Se il secondo è uno specchietto per turisti, una sosta al primo merita ancora farla, anche se siete troppo cresciuti per farvi timbrare il passaporto. Lungo il tragitto su una strada scorrevole che alterna ciclicamente tratti ad una corsia a tratti a doppia corsia, vi conviene fermarvi più o meno dalle parti di Umea, che si trova suppergiù a metà strada. Noi ci siamo fermati poco dopo la città, nei pressi dell'abitato di Djäkneboda, in un piccolo parcheggio vicino una spiaggetta minuscola tra un laghetto ed un ruscello. Un chiosco vicino chiede un offerta come contributo per tenere la struttura, e visto il posto idilliaco, sarebbe un peccato non contribuire.
A Rovaniemi le possibili sosta non mancano, dall’area attrezzata con tutti i servizi, al punto sosta del distributore Shell, con corrente e scarico, che non abbiamo trovato, fino al semplice parcheggio dietro il negozio di souvenir in corrispondenza del distributore Shell di cui sopra, o più a Nord, in un ampio piazzale serrato.
Lungo la strada, poco prima della cittadina di Jävre, quando vedrete un piccolo faro sulla destra, che corrisponde al nome di Skags, uscite. Sotto al faro, un piccolo parcheggio offre un tranquillo riparo per il vostro mezzo, e li accanto c'è una delle tre affumicature di salmone che abbiamo incontrato nel nostro viaggio. Oltre alla vendita, potrete gustare un piatto di pesce, od anche farvi sono un aperitivo gustandovi il tepore della giornata, comodamente sui tavolini al molo. Una sosta ristoratrice nella lunga tappa che sarà un ricordo indelebile negli anni. E se invece arrivaste di sera, una comoda area camper vi aspetta.
Bea's Rökeri & Hamncafé
Jävrefyrens väg 26, 944 94 Jävrebyn (SWE)Tel. +4691110338
Ripreso il viaggio entriamo nella Finlandia vera, fatta di strada a due corsie che scorre monotona in mezzo alla foresta, alternando solo qualche tratto di curva in pochi sporadici momenti lungo un percorso che a parte qualche saliscendi sarebbe veramente noioso. Ma non vi preoccupate, le renne ce la metteranno tutta per far si che il vostro livello di attenzione sia sempre ai massimi livelli. Da sole o in piccoli branchi, le incontrerete che pascolano tranquillamente ai lati della strada, prediligendo l’erba che cresce sul bordo a quella verde ed invitante che fa bella mostra di se ai margini della foresta, fatto salvo qualche eccezione in cui decidono improvvisamente di attraversare, o cominciare a camminare parallelamente al veicolo, tagliandovi la strada. Giunti ad Inari, sicuramente non sarete in tempo per visitare il Museo dedicato al popolo Sami, che chiude alle 17, quindi meglio trovare una sistemazione per la notte. Se la vostra intenzione è puntare successivamente a Capo Nord, ed avete svuotato i serbatoi a Rovaniemi, un paio di soluzioni di sosta si trovano lungo la 888 ad un paio di km ad Ovest di Inari; se invece come noi avete intenzione di passare per il Faro di Slettnes, e poi fermarvi anche a Capo Nord, per fare l’escursione al promontorio realmente più a Nord, allora conviene fermarsi al Camping Uruniemi dove allestire il camper per i successivi tre giorni di libera.
Camping Uruniemi
Inari, piazzola e 2 persone, elettricità, 29€Se infatti ci saranno un paio di possibilità di svuotare la cassetta wc, non vi saranno opzioni per le grigie.
Il Museo Siida al momento della nostra visita era in ristrutturazione, ed accessibile solo per la parte esterna, un percorso di 800m immerso nella foresta autoctona finlandese, all’interno della quale sono stati riportati diversi tipologie di abitazioni e usanze delle varie etnie Sami. Vale sicuramente la visita a maggior ragione se la giornata sarà clemente come nel nostro caso.
Ripreso il viaggio, si continua a percorrere la foresta finlandese, tranne qualche tratto in altura dove si arriva anche alla totale mancanza di vegetazione, fatto inusuale fin a questo punto del percorso.
Poco prima del confine con la Norvegia, casualmente verso l'ora di pranzo, dovreste arrivare dalle parti della Chiesa di Utsjoki, difronte la quale troverete un agglomerato di case simili a quelle viste nel museo Sia di Inari. SI tratta di un altro museo a cielo aperto, all'estremità della quale esiste una caffetteria, con tavolini dai quali si gode una vista spettacolare sul lago adiacente. Il tutto prenderà una luce speciale assaggiando uno dei rinomati waffle alla marmellata di lampone preparati al momento da una delle simpatiche ed attempate signore che lo gestiscono.
Waffle Cafeteria
Utsjoentie 563, 99980 Utsjoki, FinlandiaSuperato il confine con la Norvegia, si arriva finalmente al mare, ed ai fiordi, che la strada segue sinuosamente prima di arrampicarsi sulle alture del Tanadalen settentrionale. Giunti ad Ifjord lasceremo la E75 che ci accompagna praticamente fin da quando siamo entrati in Finlandia, per gli ultimi 120 km che ci separano dal Faro di Slettnes. Il faro si trova 4 km circa a nord di Gamvik, raggiungibile da una strada che diventa sterrata solo negli ultimi metri, e negli anni sta diventando sempre più meta antagonista al Capo Nord che si trova un centinaio di Km più ad ovest, in linea d’aria. Sicuramente più originale, meno caotico, permette ancora una contatto con la natura, e la possibilità di passeggiare lungo la costa, ammirando specie migratorie che popolano densamente la riserva naturale nel quale é inserito.
Il Grande Nord - Around Nordkapp
Una facile passeggiata, in tutto circa 3 Km, é quella che dal parcheggio del faro porta ad un secondo punto sosta situato un 1km più ad ovest, lungo una facile strada sterrata, per poi tornare seguendo il sentiero lungo costa che passa accanto ad una bella spiaggetta di sabbia bianca. I più temerari potranno anche tentare un tuffo nelle non poi così gelide acque del mar Artico, a sentire il parere di qualche turista teutonico.Lascito Gamvik il terreno brullo e desolato, sferzato dal vento e attraversato da molteplici ruscelli sembra un altro. La luce del mattino crea un'atmosfera surreale, i promontori rocciosi si rispecchiano nei piccoli laghetti circondati da piccole casette rosse, e le lunghe ombre della sera prima sono sostituite dal luccicare dei raggi del sole sull'acqua ora piatta, ora increspata dal vento. Riprendendo la strada, si nota che qualcosa è cambiato, non più foreste interminabili e strade dritte ed ondulate che le attraversano. Non c'è più il profumo di pino e di muschio, anche nelle più calde giornate estive. La strada è sempre ondulata, ma segue sinuosa l'andamento delle acque dei fiumi e dei fiordi. Il vento porta il profumo del mare, delle alghe, e si fa fatica a non lasciare uno spiraglio di finestrino aperto, per godere dell'aria fresca e profumata.
Capo Nord dista circa due giorni di viaggio da Gamvik. Se avete intenzione di fare la passeggiata fino al promontorio realmente più a Nord di quello, per così dire ufficiale, conviene partire attrezzati. Si tratta di un trekking non difficile ma che non va sottovalutato. Se la distanza non è impossibile anche ai meno allenati, 18Km tra andata e ritorno sono comunque una bella passeggiata. Bisogna anche considerare che il terreno è accidentato per buona parte del percorso, e si svolge su placche rocciose nell'ultimo tratto. Scarpe da trekking, zainetto con equipaggiamento se la temperatura si dovesse abbassare, ed acqua sono il minimo sindacale, per un'escursione che non va presa alla leggera.
e dopo aver vissuto l'esperienza unica, magari condivisa con qualcun altro temerario, non vi resta che spostarvi al Capo Nord da cartolina che vi aspetta. A solo una manciata di chilometri, sembra una dimensione a parte, distante anni luce dalla landa desolata e rocciosa che avrete appenda attraversato. Ed appartenenti ad un altro mondo vi sentirete osservando la calca di turisti che si accalcano per una foto ricordo vicino al mappamondo, che vagano nel negozio di souvenir per un magnete od una tazza ricordo, alle decine di droni che cercano di riprendere l'inquadratura migliore, con quel promontorio sullo sfondo che neanche si sognano cosa sia; ma voi si, ed un briciolo di soddisfazione interiore vi farà sorridere.
Niente profumo di licheni, niente vento che vi porta l'acre odore di alghe e salsedine, preannunciandovi la linea di costa dietro il promontorio, quelle sono sensazioni che vi porterete per sempre nella memoria, che si risveglieranno ogni qualvolta sarete in prossimino del mare d'inverno.
Come vi torneranno sempre in mente le persone che avrete incontrato in questo lembo di terra che sembra una catalizzatore di personaggi curiosi. Penso a Mirco ed Alice, MIRAL sui Social, due ragazzi partiti dalla provincia di Vicenza con due Ciao, che hanno percorso solo strade secondarie fino a qui, altro che Blue Roads americane. Penso a Pierluigi Davigo che a piedi, con le sue fidate Geox ed un carrellino, sta partendo adesso per tornare a casa a Genova, dove spera di arrivare prima di Natale. Ognuno di loro aveva una strana luce negli occhi, di appagamento per un'impresa appena compiuta, o piena di speranza per un'impresa ancora da portare a termine.
Verso le Lofoten
Per qualcuno Capo Nord è la meta di un viaggio, la fine di un'avventura, e l'inizio di un lento e monotono rientro a casa. Per noi no, è solo l'inizio di un'avventura lungo una strada che ci porterà verso sud, attraversando la Norvegia tra alcuni dei paesaggi più belli del mondo. Finora siamo stati fortunati, il tempo è stato clemente, sia a Gamvik che nella penisola di Nordkapp, non possiamo lamentarci.Tappa successiva lungo la costa è Alta, dove passiamo la notte per visitare l'indomani il Museo delle Incisioni Rupestri. Il Museo è "a cielo aperto" lungo la baia, con 2 percorsi organizzati con mappa e spiegazioni. Nella prima parte le incisioni sono state marcate con un colore ambrato, per dargli maggiore risalto, mentre nella seconda sono naturali, distinguibili con un attento gioco di luce e ombra a seconda della posizione del sole.
Lungo la strada verso Tromsø decidiamo di farci guidare dall'istinto e prendiamo per la 91. Ci sono un paio di traghetti in più da prendere, ma così facendo non faremo andata e ritorno lungo la E8. Siamo ripagati da un paesaggio incantevole, reso ancora più affascinante da una pioggerellina che fa molto autunno.
Tromsø è ormai una città, prettamente universitaria, ed in questo periodo poco prima dell'inizio delle lezioni, gli studenti si ritrovano dopo la pausa estiva, e si divertono. Ci rendiamo conto che siamo ancora in modalità viaggiatore solitario, e forse per questo non ci entusiasma più di tanto. Merita comunque una visita, ed un'escursione al Pub che spilla la birra del Birrificio Mack, il più a nord di tutta la Norvegia, proprio li accanto:
Ølhallen
Storgata 4, 9008 Tromsø, NorwayTel. +4790408847
Orario: Lun-Sab; 12PM–12:30AM, Domenica 1–6PM
"Non sei stato a Trømso se non hai visitato Ølhallen" cita l'insegna, e noi ci crediamo. Attualmente il pub serve birra norvegese da 72 spine, e ci si mette una mezz'oretta solo per capire quale scegliere. inoltre, è un Pub in stile britannico, dove la gente del posto si riunisce per bere birra e chiacchierare, e non per mangiare, quindi servono solo una serie di snack; non aspettatevi di mangiare - però abbiamo avuto modo di scoprire i Tørrfisk, dei filetti di merluzzo essiccato che i norvegesi mangiano al posto delle chips..!
Trovare parcheggio a prezzi accettabili potrebbe non essere facilissimo. Quelli più economici, si trovano sulla destra appena superato il ponte dal quale si entra in città. Uno comunale ed uno privato sono praticamente uno difronte all'altro in Nansens Plass.
Trømso è anche conosciuta per la moderna Artic Cathedral, o Ishavskatedralen, famosa oltre che per l'avveniristica forma, anche per essere la sede di concerti a mezzanotte. Purtroppo sembra che per il 2022, i concerti notturni siano sospesi, sostituiti da concerti di organo alle 14.00 dal martedì al sabato.
Da Trømso in poi la strada scorre veloce tra panorami mozzafiato che cambiano in continuazione. Prima la E8, poi la E6 attraversano fiordi, passi alpini e lambiscono lingue di neve che resistono agli sprazzi si sole alterati ad un clima estremamente variabile. Raggiunta Bjerkvik inizia ufficialmente un altra Norwegian Scenic Route, la E10 o Scenic Route Lofoten, che noi percorreremo tutta fino ad A, con qualche divagazione sul tema. Sulla strada, in corrispondenza di una piazzola di sosta, si trova un interessante negozio Sami, veramente conveniente, rispetto a tanti altri incontrati per strada, compreso lo Shop di Capo Nord, e se capitate verso l'ora di pranzo, provate la zuppa cotta alla maniera tradizionale, sul fuoco.
Sami Shop Heia
along E6, 9050 StorsteinnesOrario: tutti i giorni, 9-19.
Esplorando le Lofoten
Per visitare le Lofoten mettete in programma almeno un paio di giorni, e l’ideale é farlo prendendo poi il traghetto da Moskenes a Bodø. La prenotazione conviene farla online appena si è sicuri del giorno e dell’orario che preferiamo, ma va fatta almeno con 24h di anticipo sull’orario di partenza.La strada che le percorre, anch’essa annoverata tra le Strade Turistiche Nazionali, è la E10, ma molte volte le chicche migliori si incontrano deviando per qualche chilometro su strade secondarie che nascondono dei piccoli tesori più o meno conosciuti. Praticamente solo il Museo Vikingo Lofotr di Borg si trova sulla strada principale, e le spiagge bianche di Flakstad e Ramberg. Comoda da visitare la prima con un parcheggio subito dopo il campeggio, meno la seconda con un piccolo spiazzo che si riempie subito sul promontorio poco prima. Ma andiamo con ordine.
Henningsvaer è il primo paesino che si incontra, ed è anche quello vi farà capire quale é il prezzo da pagare per vedere tutto quello che non si trova sulla E10: 8km di strada stretta, simile in molti punti ad una single track road scozzese. Ma una volta arrivati l’atmosfera vi ripagherà, a patto di lasciare il mezzo nel parcheggio all’inizio dell’abitato, per non aggiungere altri patemi alla giornata. Il paesino merita di essere visitato con calma, con una passeggiata fino in fondo al promontorio che ospita un campo da calcio costruito a discapito dei tralicci per essiccare il merluzzo, che una volta occupavano tutta l'area.
Ci sono anche un paio di bistrot, ottimi per assaggiare la cucina locale, e spezzare il pranzo, a prezzi non esorbitanti.
Klatre Kafeen
Misværveien 10, 8312 HenningsværKnusarn Kafè
Dreyers gate 8, 8312 HenningsværIl parcheggio a pagamento non è l'ideale per passare la notte, meglio organizzarsi per una sosta più selvaggia e wild, come piace a noi. Sia che andiate verso sud, che nel senso opposto, ci sono un paio di soluzioni.
Eggum è un piccolo paese
Nusfjord
Hamnøy
Reine
Å
- TO BE CONTINUED -